quaranta giorni – paola silvia dolci

quaranta giorni
Video prodotto per Ritratti di poesia 2015
Rai

Rai cultura

Le riprese, subacquee, sono state girate l’estate scorsa
durante una vacanza in barca, in un periodo di convalescenza
a seguito di un’operazione e un paio di ricoveri ospedalieri.
Il mare poteva mostrarmi quello che sono.
La poesia mi mostra dove posso arrivare.
Un passaggio attraverso la lingua, stato di transizione dalla malattia.

I.

Moriamo di sete
L’ alito si condensa
Tra i poeti sono uno che s’infuria
Lesioni al cervello
dovute all’arte e al vino
Aspettiamo qualcuno
La neve in cui giace Else
Il polmone

II.

Let me tell you a story about the North Sea.

i. “Il movimento va dal piacere alla saggezza.” 1
Burns2  è ubriaco e racconta alla moglie
che le streghe hanno mozzato la coda del suo cavallo.

ii. h2:08
Ho sognato che mi scoperchiavate il cranio
e con una cannuccia (larga)
mi bevevate lo zucchero.

III.

Una volta sono scomparsa, a Beaubourg,
in una sala di uccelli disegnati, esilissimi,
come respirare gesso.

Gioco con 98 fiammiferi.

Un filo da un orecchio all’altro e il mio cranio è una perlina.

IV.

Tu dici che non faccio un cazzo
Io voglio che tu riconosca che le funzioni poetiche
Il sogno di mondi alternativi
Sanciscono i governi e le rivoluzioni3

V.

Untitled

Questa è la casa che mi ospita sull’Atlantico.
Un tavolo sul quale posso scrivere.
Due righe di Breton in Nadja
dove a Nantes può accadere qualsiasi cosa
più che a Parigi.
Da queste parti anche Les vacances de M. Hulot:
in quel film i cani si spostano dalla strada
solo dopo le carezze.
Addio a chi non mi ama più.
Vorrei una sigaretta.
Quella facilità, senza correggere.

VI.

Oggi a Venezia il sale in gola.
Quei giorni in cui sudo, mi spoglio,
corro, ho le mani fredde
e domani la febbre.
Vista la mostra dedicata a Dora Maar
e sono molto triste.
Io è solo un modo per dire nessuno in particolare.
“Io non sono stata l’amante di Picasso.
Lui era soltanto il mio padrone.”4

VII.

Il libro è aperto sul tappeto
della camera dell’albergo.
I due si incontrano
in quella bambola di Bellmer
dove la voce
smette di somigliare alle parole.
Guardandoci così da lontano
siamo legati a ciò che resta nascosto,
amore mio.

(Fort la Haine, Mons)

VIII.

Primo piano di uno sbadiglio.
La malattia continua.

Non voglio più sapere quanta febbre ho.

Incapace di crearmi nella piccola cintura
se solo potessi accogliermi nella tua ombra
che attraversa la strada.

IX.

Quarantena.
Lungolago. Panchina di legno sotto gli alberi di magnolia.
Nove di sera, sono a casa.
Il gesto, perché gli altri non ascoltino:
mettere la mano sulla bocca di qualcuno
che continua a godere, ridere, piangere nella mia mano.
Sentire che il cuore gli batte forte.
Non faccio che ammansirmi come un animale selvatico.

X.

“si tratta di essere come si può,
di seguire una politica realistica,
senza illusioni di menzognere altezze.”
Klee aggiunge che il vagabondo
sarà incorreggibile.
Ho sognato che mio padre mi seppelliva.

Note

1  S.Heany
2 R.Burns (1759 –1796) poeta e compositore scozzese, il più noto fra quanti scrissero versi in Scots
3 S.Heany
4 D.Maar

Documentario di poesia prodotto da NiedernGasse; testo, voce, regia Paola Silvia Dolci,
postproduzione Michele Vigorita.
Portoferraio, agosto 2014.

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